Un remoto giorno di febbraio finalizzi la partecipazione alla maratona di New York, che si svolgerà ben 9 mesi dopo...per cui sì, sei emozionato, ma l'appuntamento è appunto troppo lontano all'orizzonte. Poi ti avvicini al momento e non stai più nella pelle! Leggi, ti informi, ne senti parlare...ci sarà un sacco di gente, dicono...un sacco di gente che correrà e un sacco di gente che farà il tifo a bordo strada...ma nessuno a parole riuscirà mai a rendere l'idea!!
Parto alla volta di New York giovedì mattina presto, arrivo a New York nel primo pomeriggio e, dopo essere passato in albergo, mi dirigo subito all'Expo per il ritiro pettorale. E' tutto enorme qui a New York, dai palazzi alle strade, quindi anche il Jacob Javits Convention Center, sede dell'Expo. Struttura a vetri, imponente, all'interno percorso obbligato verso il ritiro del pettorale, con un addetto ogni 1000 pettorali. Poi verso il ritiro del pacco gara e della maglia tecnica. Infine, giro tra gli espositori, dove Asics la fa da padrone. Fine della prima parte, mi aspettano 2 giorni da turista con i miei fidi accompagnatori (Angela, Alessia e Michele) e poi arriveremo al dunque.
Sabato sera opto per un'ottima pizza per caricare carboidrati e riesco ad andare a letto per le 23. Ci sarà il cambio dell'ora, quindi dormirò un'ora in più, circostanza favorevole vista l'alzataccia alle 4.15. Come detto, alle 4.15 inizia l'operazione maratona: colazione, vestizione, toilette ed alle 5.10 mi presento nella hall dell'albergo, per prendere il bus del tour operator che mi porterà a Battery Park per prendere il ferry in direzione Staten Island. Tutto in ordine ed in perfetto orario: 5.20 autobus, 6.00 ferry, 6.30 bus per Fort Wadsworth. Ore 7.00: arrivato in zona partenza, orario della mia partenza ore 10.15...sì, tempo di attesa ce n'è in abbondanza! La giornata è soleggiata, ma non fa particolarmente caldo; mi apposto al sole, disteso sulla paglia e mi rilasso per almeno un'ora. Poi decido di prepararmi, depositare la borsa e fare un giro nella zona. Trovo cibo, integratori, caffè, te caldo...mi servo, in modo da integrare la colazione fatta ormai più di tre ore prima e mi muovo avanti ed indietro, per scaldarmi e sciogliere un po' le gambe. Alle 9.15 mi dirigo verso la mia griglia di partenza, zona blu corral E e riesco a piazzarmi davanti. Qui qualcuno fa il furbo: si porta a ridosso della corda divisoria, presidiata da un paio di ragazzine e in un attimo di distrazione scavalcano e fuggono in mezzo alla gente della griglia davanti...no, fermi, al contrario di quello che penserete, non sono italiani! Non siamo quindi gli unici a non rispettare le regole :-)
Alle 10 circa, tolgono le corde divisorie, le griglie diventano un serpentone unico di persone e ci si avvia verso la zona di partenza. Ci portiamo all'imbocco del ponte di Verrazzano, seguendo un percorso guidato formato dai bus che ci hanno portato lì...poi inno americano, colpo di cannone e "New York, New York"...si parte!! Il mio gruppo è destinato alla corsia di destra del ponte (il gruppo arancione a destra ed il gruppo verde nella parte sotto) e la partenza è un po' lenta; non è un grosso problema, perché il ponte è in salita e non è il caso di spingere già da ora. Il gruppo comunque si sgrana quasi subito e non ho difficoltà a portarmi a regime. Un po' di vento, ottimo punto di osservazione sulla skyline di Manhattan, il ponte finisce molto velocemente e a quel punto comincia la vera maratona di New York, il pubblico la fa da padrone e comincia il delirio! Davanti a me una ragazza ha il proprio nome stampato sulla maglia e questo permette a tutti di urlare il suo nome ed incitarla! Do il 5 a tutti, grandi e piccoli, tutti estasiati e festanti al passaggio di migliaia di atleti o simili. Dopo qualche km però, decido di spostarmi più in centro strada, ho comunque una gara da correre e, nonostante sia un'esperienza da vivere a pieno, voglio anche correrla bene!
Le sensazioni non sono un granché, mi pare di avere le gambe pesanti, si sentono le lunghe camminate dei giorni precedenti, ma continuo ad andare. La prima metà di gara è abbastanza facile, il dislivello non è così fastidioso, devo solo stare attento in alcuni tratti alla strada che si stringe (avete presente i ciclisti che nelle tappe di montagna di trovano uno spazio ridottissimo dove passare perché la gente si porta in mezzo alla strada? Ecco, appunto...) ed anche ai pedoni! Sì, ai pedoni che attraversano la strada!! Stavo proprio per scontrarmi con un garzone delle pizze ed il suo borsone, scansato per un pelo!
Passo la mezza in 1h48' circa, non male tutto sommato e sento che le gambe funzionano. Sto solo aspettando di raggiungere il Queensboro Bridge ed entrare a Manhattan. Detto, fatto: il ponte mi spunta all'improvviso, dopo una curva a sinistra. Un silenzio surreale e una salita spacca gambe...calo il ritmo, per non rimanerci secco, mancano ancora 17 km abbondanti al traguardo. Dopo metà ponte inizia la discesa, torno ad alzare il ritmo e sono pronto all'impatto con la bolgia che troverò all'uscita. Svincolo d'uscita, curva a sinistra e impatto con pubblico incredibile!! Ancora curva a sinistra, a passare sotto al ponte appena attraversato e imbocco la First Avenue, all'altezza della 59esima strada! Bene, qui è tutta dritta fino al Bronx, oltre la 120esima strada...la strada è un saliscendi continuo e guardando avanti si vede questo lungo serpentone di gente che corre infinito che si perde all'orizzonte. La gente non smette di incitare e fisicamente mi sento molto bene, proseguo a buon ritmo. Mi sono accordato con Angela ed i ragazzi di vederci alla 96esima strada e quindi, quando sono in prossimità, rallento e li cerco a bordo strada...li scorgo appena dopo l'incrocio, tra la marea di gente urlante! Mi affianco un attimo, bacio abbraccio e via di nuovo, siamo circa al 29esimo chilometro. La strada prosegue dritta fino al Bronx, attraversiamo sul Willis Avenue Bridge, per ritornare poi a Manhattan per il Madison Avenue Bridge e percorrere la Fifth Avenue fino all'ingresso al Central Park. Sto ancora bene e cerco di mantenere un buon ritmo, alterno bevute di sali e acqua ai vari ristori piazzati ogni miglio. Di nuovo all'incrocio con al 96esima strada mi incontro con Angela e i ragazzi, questa volta non mi avvicino, anche perché loro sono un po' indietro rispetto alle transenne, saluto e proseguo. All'incrocio con la 91esima c'è l'ingresso al parco, mancano circa 4 km al traguardo e sento di essere un po' al limite, cerco di gestirmi per finire al meglio e non buttare via tutto, visto che il crono è favorevole. Qui le sensazioni cominciano ad essere contrastanti, perché si mescolano la voglia di finire (per la stanchezza della gara) e l'esatto contrario (per non smettere con la magia di questa gara). Corro tra le strade del parco, in saliscendi, tra 2 ali di pubblico festante e tengo il più possibile...cerco di scorgere l'Hotel Plaza, che indica l'uscita sud est del parco e di conseguenza l'ultimo km o poco più di gara...supero diversa gente ed esco dal parco, giro a destra, in fondo c'è Columbus Circle, ma non arriva mai...finalmente lo raggiungo, rientro nel parco e capisco che tutto sta per finire! Passo l'indicatore del 26esimo miglio e ormai il traguardo è a vista. Provo ad accelerare un filo con le ultime forze residue e passo il traguardo urlante di gioia!! Guardo il cronometro e per pochi secondi è il mio PB!! Non poteva andare meglio!!
Pb o scampagnata, le emozioni che offre questa gara sono inimitabili!! E' un'esperienza che chiunque apprezzi la corsa dovrebbe provare!! Altre major non ne ho fatte, ho fatto le principali maratone italiane e non c'è paragone!!