domenica 1 gennaio 2006

Ma stai scherzando????, di Fabio Rainato

Domenica mattina ho corso la mia prima Treviso Marathon, preparata in fretta dopo un mese di infortuni e malattia.
Ciò che cercavo era un riscatto visto che alla mia ultima Maratona mi ero ritirato per una contrattura muscolare improvvisa.
La preparazione era dozzinale, ma la caparbietà era tanta e son partito col solo obiettivo di scendere finalmente sotto le 4h. Sapevo di avere una buona velocità sulla mezza maratona, ma mancandomi i lunghi mi aspettavo un netto cedimento intorno al 27° km, che puntualmente è arrivato; mi si è letteralmente spenta la luce! Subito mi sorpassa Cristiano, un amico che speravo di riuscire a seguire, ma ahimè, lui procede mentre io son costretto a ripetuti stop dopo poche decine di metri. E' un incubo poiché non riesco più a rimettermi in moto, ma all'improvviso, come un angelo custode, arriva Andrea Bonato (l'infiltrato) che mi accompagna passo passo, senza abbandonarmi nonostante le mie ripetute pause, e mi sprona a non mollare, esortandomi a controllare il ritmo che tendo sempre a forzare. Il suo sacrificio...perché di questo si tratta, mi aiuta ad arrivare alla soglia dei 30km dove lo saluto ringraziandolo di cuore e preannunciandogli il mio ritiro. Lui capisce che davvero non ne ho più e prosegue il suo allenamento lasciandomi dove avrei potuto attendere il servizio di recupero dei ritirati. Ma io un ritiro l'ho già vissuto....e chi l'ha provato sa quanto brucia! Al 30° km mi son sentito un codardo e, giusto perché avevo ancora due gel mi son detto: "Li uso, e vediamo fin dove mi trascino!". Mi rifocillo con pazienza e penso tanto al disonore dell'ennesimo ritiro…mentre penso, avanzo…e mentre avanzo, recupero passo…e ripreso il passo scendo ancora sotto i 5'/km e allora controllo il cronometro..."Ho un buon margine!!!" Cominciano in testa un sacco di calcoli strani, ma nel frattempo i km passano e mi avvicino al 33° km. Li mi sorpassano le lepri delle 3h45' ed io realizzo che a 9 km dal traguardo ho un patrimonio di oltre 15' da gestire. Mi prefiggo di camminare per un minuto ogni km e correre i restanti 800 m circa. Non riesco a correre piano, sto quasi sempre sotto i 5'/km ma in compenso mi costringo a continue pause durante le quali cammino. In questo modo però, i km passano, il traguardo si avvicina e il vantaggio scema molto lentamente. Al 35° km per la prima volta realizzo che è fattibile: oggi scenderò sotto le 4h! Proseguo con il mio programma e Treviso appare all'orizzonte con le sue mura. Sono provato, ma sereno perché la strategia sta funzionando. Gli ultimi 2 km sul pavé sono sofferti e sentendomi ormai al sicuro mi concedo pure una pausa di troppo, tanto oramai manca poco e vantaggio ne ho da vendere...ed ecco che Francesco mi svernicia incitandomi e dopo pochi metri mi rimetto a correre...oramai il tracciato lo conosco, affronto le ultime curve, arrivo a poche centinaia di metri e zzzzzaccch CRAMPIIIIII!!!!! Maledizione: qualche secondo appoggiato ad un palo e poi riprendo lanciandomi verso il gonfiabile prima della curva. Ma la gente corre oltre...cavolo non è l'arrivo!!! Svolto a sinistra ed eccolo, lì a 100 m, l'altro gonfiabile, la folla al lato, le mani tese, lo speaker che chiama, i fotografi pronti, scorgo gli amici Oll Scars alla mia destra, affondo un paio di passi più vigorosi e stringo su di loro per dare il cinque e finalmente passo il gonfiabile!!! Che soddisfazione, che gioia, mi guardo attorno e gli altri mi sorpassano e sfrecciano...(dove vanno questi??????!!!!!)...all'improvviso una ragazza mi grida: "...guarda che non sei arrivato! E' più avanti l'arrivo!!!" MA STAI SCHERZANDO?!?!?!? Solo a me possono succedere queste cose: riprendo a correre con la disperazione di un animale ferito bruciando lo sprint finale in una manciata di secondi con l'intento di riscattare la figura barbina...Stavolta è l'arrivo!!! Finita, missione compiuta: ho riscattato la maratona di Reggio Emilia, ho fermato il cronometro sotto le 4h chiudendo in 3h52'47" brindando con la birra offerta dagli amici Oll Scars fra gli applausi, visibilmente commosso e fiero di me.

I ringraziamenti si lasciano alla fine e quindi cito Aldo, senza il quale non saremmo mai arrivati  a Conegliano, tutta la compagnia bella che ho trovato all'arrivo, i compagni di gara che han macinato gli stessi km con me e un sentito grazie ad Andrea che mi ha raccolto quando ho toccato il fondo e mi ha accompagnato fino a dove poi, grazie a Dio, ho ripreso a lottare.

Grazie a tutti voi per il mio Personal Best!

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