Dopo 365 giorni di attesa, dopo
aver rinviato il pettorale del 2012 per problemi fisici, finalmente adesso ci
siamo! Venice Marathon 2013 sei mia e sto giro non mi scappi!!
Con questo pensiero mi sono
preparato gli ultimi 4 mesi all’evento a cui avrei dovuto partecipare lo scorso
anno ma che poi per problemi al tendine della caviglia mi ha visto dare
forfait.
Dopo aver raggiunto un buon tempo
alla maratona di Treviso, ho deciso di continuare a farmi seguire dal mio super
coach per cercare di migliorare ancora: l’occasione giusta era proprio la
Venice Marathon!
I mesi da luglio ad ottobre non
sono stati proprio facili: ancora qualche problemino fisico, la testa che ogni
tanto mollava dopo essere stata sotto pressione per intere settimane di
fila…stava diventando davvero complicato preparare questa maratona, e più di
qualche volta ho pensato di non farcela.
In questi momenti devo
ringraziare soprattutto il mio coach, il mio collega Cristian e il Freccia
Rosso che hanno sempre saputo infondermi fiducia e darmi la forza di andare
avanti…quindi…GRAZIE FIOI!!!
Le ultime 3 settimane prima della
Venice Marathon devo dire che sono state davvero positive, sono arrivato, per
dirla alla Tondello, a raggiungere il mio “picco prestazionale” proprio in
prossimità della maratona….non potevo chiedere di meglio! L’ultimo lungo da
36 km portato a casa alla grande, i 21 km chiuso con il mio personale e tutta una
serie di allenamenti specifici portati a casa molto bene mi facevano davvero ben
sperare. Ma si sa, la maratona riserva sempre sorprese, e fare troppi calcoli a
volte può essere fatale!
I giorni passano velocemente e mi
ritrovo così ad una settimana giusta dalla gara a non sentire ancora la
tensione….se come no! Questo fino al mercoledì, ma dal giovedì mattina ero teso
come una corda di violino!!!! In un nano secondo ho accumulato una tensione
tale che mai avrei pensato! Le aspettative personali e quelle delle altre
persone, sono improvvisamente esplose creando dentro di me tensione e paura.
Il giovedì e il venerdì passano
così velocemente che sembravano giorni da 12 ore e non da 24! Arriva così il
sabato, il giorno del ritiro pettorale insieme al mio collega Fuser e al
compagno di squadra Fabio.
Partiamo quindi tutti insieme il
sabato verso le 14.30 e arriviamo al San Giuliano tranquilli. Dopo aver
ritirato il pettorale, facciamo un breve giro all’Expo e poi, dopo un saluto al
mitico Flavio che ci ha allietato il pomeriggio con una visita guidata nel suo
posto di lavoro, rientriamo.
La sera iniziano tutti i soliti
rituali…preparazione sacca, scelta dell’abbigliamento, applicazione del
pettorale sulla canotta ecc ecc…
Dopo un’ultima telefonata al mio
collega Fuser, mangiato un buon piatto di pasta, me ne vado a letto confidando
di dormire….la sveglia l’indomani era puntata alle 5 (ma con il cambio dell’ora
mi è andata pure bene!)
Alla mattina mi alzo alle 4.50
bello riposato…non ci credevo, avevo dormito senza fastidi!!!
Fatta la colazione e ultimato gli
ultimi dettagli, scendo in strada sulle 6.30 in attesa che passasse lo
Schumacher di San Donà “PAOLO GAIOTTO” che con il pullmino della società ci
avrebbe portato fino a Stra alla partenza.
Eravamo un bel gruppo davvero….8
guerrieri pronti a lottare km dopo km per raggiungere la vetta. Chi la prima,
chi la seconda, chi l’undicesima…insomma, tutti avevano i proprio motivi per
correre questa 28 Venice Marathon e portarla a termine! E pure io avevo il mio,
dentro di me la voglia di puntare alle 3h10’ c’era e sapevo che mi ero allenato
per poterci riuscire.
Arrivati a Stra, sbrigate le
ultime faccende burocratiche, ci accingiamo verso le gabbie, un ultimo saluto e
urlo di gruppo e poi via, ognuno verso la sua gabbia.
Io ero nella gabbia 2 da solo, e
devo dire che varcare quella gabbia da “solo” un certo effetto me lo ha fatto.
Mancava mezz’ora alla partenza,
la tensione saliva sempre più. Occupavo il tempo con esercizi di stretching e
alcuni allunghi per sciogliere le tensioni muscolari. Guardo l’ora, 9.30…ormai
era questione di pochi attimi! Qualche minuto di ritardo e finalmente lo
speaker da il countdown…1 minuto alla partenza! In quel minuto mi sono
racchiuso su me stesso, ho pensato a tutti i sacrifici fatti, alle persone che
mi hanno sostenuto e a quelle che avrei trovato all’arrivo…ho accumulato più
positività possibile e una volta riaperto gli occhi mi sono detto “vai Marco,
vai e spacca”!
In quel momento sento lo sparo…ok
si parte, Venice Marathon a noi due!!
Avevo deciso di correre con il
mio ritmo fin dall’inizio, un ritmo leggermente più veloce di quello delle
lepri delle 3h10, questo perché sapevo che nella seconda parte avrei potuto
pagare qualcosa per la stanchezza e per il percorso più tecnico. I primi km
passano veloci, sento che le gambe ci sono e non sento particolari segnali che
mi facciano pensare ad una “giornata no”. Il contorno poi è stupendo, paesaggi
bellissimi e pubblico caloroso non posso far altro che aiutarti! Il passaggio
ai 10 km è buono, sono in perfetta media e decido di continuare così fino alle
mezza. Decido di fare da subito tutti i ristori, la giornata era molto umida e
calda e sapevo che non dovevo commettere lo stesso errore di Treviso, per cui
decido di bere un po’ di più del mio solito. Passo la mezza con un buon tempo e
mi lascio sempre alle spalle le lepri delle 3h10, la proiezione era buona e le
gambe stavano bene. Il passaggio a Mestre in Piazza Ferretto è stato
eccezionaleeee!! Pubblico caloroso, gruppi musicali che ti incitavano, tanti
bimbi a darti il cinque…davvero un passaggio fantastico! Gasato da questo
passaggio, continuo con il mio ritmo sapendo che da lì a poco sarei arrivato al
Parco San Giuliano dove mi avevano detto non sarebbe stato facile.
In effetti il passaggio al Parco
non è stato semplice, vuoi per i km che ormai cominciavano ad essere 30/31,
vuoi per l’effetto saliscendi del parco, vuoi per il gran caldo, ma quei km
sono stati davvero duri tant’è che le gambe hanno cominciato ad imballarsi. Ho
dovuto calare leggermente il ritmo perché sentivo le gambe un pochino dure. Per
fortuna ho trovato per ben due volte il nostro mitico Paolo che tra una foto e
l’altra non ha smesso di incitarmi….GRAZIE PAOLO!!!
Riesco a gestire abbastanza bene
questi km fino al km 35! Ho dato un’occhiata al crono e vedo che l’obiettivo è
ancora raggiungibile, ma le gambe stavano cedendo! In quel momento, le lepri
delle 3h10 mi prendono e mi superano, ma io sento di non averne per fare il
cambio passo. Rischiare di forzare in quel punto, sul Ponte della Libertà
ultimo (pensavo io!!!) baluardo prima della vittoria mi sembrava assurdo!
Ho deciso di gestire la corsa con
la testa! Non è stato facile perché la fatica era tanta e le gambe erano
davvero dure! Vedere poi attorno a me diversa gente fermarsi e camminare non
era da stimolo per la mia testa anzi, erano tutte immagini che riducevano la
mia forza di volontà!
In quel momento però, esattamente
come a Treviso, ho capito che non dovevo mollare e ho pensato a tutte le
fatiche fatte nei 4 mesi precedenti, alle rinunce e alle sofferenze…non potevo
mollare proprio adesso!
Così rallentando ancora un
pochino, trovo il mio ritmo che mi consente di arrivare fino alla fine del
Ponte senza soffrire di più. Entrare a Venezia è stato per me un rinascere per
la seconda volta!
E’ incredibile come immagini
positive esterne abbiano un’influenza straordinaria sul corpo umano! In quel
momento mi sono caricato, ho fatto l’ultimo ristoro al km 39 e sono ripartito. Non
sapevo però ancora che da lì a poco c’erano gli ultimi “14 birilli” da buttare
giù uno ad uno! I 14 ponti sono stati davvero tosti! Riesco a fare i primi
decentemente, facendo però fatica a trovare il tipo di corsa perché nel
molleggiare i ponti mi mandavano fuori ritmo ed io con le gambe dure non
riuscivo più ad ammortizzare i colpi….un’agonia!!! Le forze mi stavano lasciando
e mancavano poco più di 1km…dovevo tenere duro!
In pochissimi minuti mi ritrovo
nella splendida piazza San Marco, passaggio stupendo ma che per noi maratoneti
è costato non poco in termini di energie sprecate!! Ad un certo punto, prima
della svolta dall’ultima transenna, sento una voce arrivare dalla mia sinistra
che dice “forza zioooooo”!!! Mi giro velocemente, butto l’occhio e vede mio
nipote con tutta la mia famiglia! NESSUN INTEGRATORE AL MONDO AVREBBE POTUTO
DARMI UNA FORZA TALE COME QUEL GRIDO DI INCITAMENTO DA PARTE DI SIMONE!! Ho
ripreso a correre per circa 250 m come una freccia! Una Bugatti Veyron in quei
250 m non avrebbe avuto scampo!!! Gasato a mille, riesco a proseguire ma
l’euforia aveva i secondi contati….eccoli lì davanti a me gli ultimi birilli da
abbattere!!! In 1 km c’erano praticamente 10 ponti….un massacro!!! Affronto i
primi con grinta e tenacia, ma gli ultimi 5 sono stati davvero tosti! Decido di
rallentare per paura di fermarmi per crampi, ormai li sentivo lì lì! Riesco ad
avere ancora la forza per sorridere ad un’ultima foto su un ponte e proprio in
quel punto scorgo il lontananza il gonfiabile dell’arrivo. Raccolgo le ultime
energia, mi accingo a salire l’ultimo ponte con passo deciso nonostante il mio
volto facesse vedere bene i segni di una guerra combattuta senza riserve,
inizia la discesa dal ponte e sento delle grida da stadio arrivare dalla mia
sinistra…erano mi miei amici Mek, Valentina, Giacomo, Alessia e Angela che
stavano urlando come dei pazzi! Altra botta di adrenalina che riesce a farmi
fare gli ultimi metri in progressione!
Arrivo al traguardo e stoppo il
tempo…3h15’20”!! Il mio PB ottenuto in quelle condizioni a Venezia…davvero non
potevo chiedere di più!
Ma la mia gioia più grande è
stata quella di aver condiviso con tutti gli altri 8 che hanno partecipato a
questa 28 Venice Marathon, emozioni, sorrisi, gioie, fatiche e sudore! E se
posso permettermi, senza nulla togliere agli altri, la mia felicità è doppia
perché il mio amicone Fuser ha abbattuto il muro delle 4h dopo tanti sacrifici.
Lo dico con estrema felicità visto che, questo strepitoso percorso, lo abbiamo
iniziato insieme qualche anno fa così, senza nemmeno sapere che saremmo poi
arrivati fin qui. Adesso chissà quali altri traguardi ci aspetteranno…ma non ha
importanza quale sarà il loro nome, noi sappiamo bene che… “comunque vada sarà un
successo”!!!
Grandissimo Marco!
RispondiEliminaTanti sacrifici e tanto sudore ma gioia immensa che ti ripaga di tutto.
Salvatore