Ieri 03 marzo 2014 maratona di TREVISO.
Era da 2 anni che per un motivo o per un altro non riuscivo a correre la maratona come volevo io.
Il meteo non era dei migliori, coperto con qualche goccia e vento fino al 15 nodi.
Sono partito da casa molto presto per lasciare la macchina a Treviso e prendere prima la navetta e poi il treno per Conegliano. Già in stazione mi sono trovato con il primo Amico, Enrico un amico di lavoro, subito i saluti e i primi discorsi sulla strategia prevista per la gara, gli obiettivi, le speranze. Chiacchierando, il tempo passava velocemente. Dopo la consegna delle sacche, ecco arrivare gli amici della squadra, tutti “belli” carichi (belli si fa per dire): Lino, Ermete, Fabio, Francesco B., Flavio ed Antonio. Non mancavano nemmeno gli accompagnatori: Aldo ed Andrea B.
Ancora qualche chiacchiera sulla corsa e poi dentro alle gabbie e pronti per partire. Il mio obiettivo erano le 3 ore e 30 minuti.
Come un calcolatore, avevo previsto di fare i primi 5 km leggermente più lento, per vedere come giravano le gambe e poi decidere se provarci oppure se prenderla un po’ più lentamente.
Dopo pochi chilometri, la sensazione era molto buona, le gambe giravano bene, l’abbigliamento perfetto (non troppo pesante ma nemmeno troppo leggero), ok la decisione è presa, ci provo. Lo sguardo andava sempre ai compagni con la maglia arancione, li vedevo quasi tutti li davanti a me tranne Francesco B. e Flavio che partivano dalla gabbia dietro. Erano davanti e avrei voluto prenderli per fare un po’ di strada assieme. Ma questa non era la strategia giusta. La mia strategia era di tenere un ritmo il più costante possibile.
10-15-20 i chilometri passavano veloci ero arrivato già a metà gara e le forze le sentivo ancora con me.
Ero quasi vicino al 30° km, mi venne in mente il mitico muro del trentesimo chilometro. Ma forse oggi quel muro non sarebbe arrivato, la sensazione era proprio buona, non mi sentivo particolarmente affaticato. Contavo i chilometri ad ogni passaggio di tabella verificavo il tempo e mentalmente calcolavo il ritmo da tenere per raggiungere l’obiettivo. Al 39° chilometro ero in ritardo di un minuto e qui ho capito che non ce l’avrei più fatta. Gli ultimi chilometri li ho un po’ sofferti, le gambe erano sempre più pesanti, la benzina era finita ma con l’ultimo sforzo ho cercato di non rallentare troppo. Prima di entrare a Treviso ecco Aldo che fa le foto e ci incita, grazie Aldo.
40° ultimo ristoro, poi dentro a Treviso, sali scendi, pavé per spezzare le caviglie, curve ripetute a destra e a sinistra e poi l’ultima curva a sinistra e rettilineo finale.
Ecco lo striscione è in fondo, Marco, Cristian e Paolo a metà rettilineo che incitano, grazie amici è sempre un piacere trovare gente che ti conosce, gli do il 5 e via a tagliare il traguardo in 3h 33’ e 5”.
L’obiettivo non l’ho raggiunto per soli 3 minuti e spiccioli, ma sono CONTENTISSIMO, finalmente una maratona corsa come dico io. Nessun rimpianto ho dato tutto quello che avevo e per l’obiettivo delle 3:30 ……… appuntamento alla prossima.
Era da 2 anni che per un motivo o per un altro non riuscivo a correre la maratona come volevo io.
Il meteo non era dei migliori, coperto con qualche goccia e vento fino al 15 nodi.
Sono partito da casa molto presto per lasciare la macchina a Treviso e prendere prima la navetta e poi il treno per Conegliano. Già in stazione mi sono trovato con il primo Amico, Enrico un amico di lavoro, subito i saluti e i primi discorsi sulla strategia prevista per la gara, gli obiettivi, le speranze. Chiacchierando, il tempo passava velocemente. Dopo la consegna delle sacche, ecco arrivare gli amici della squadra, tutti “belli” carichi (belli si fa per dire): Lino, Ermete, Fabio, Francesco B., Flavio ed Antonio. Non mancavano nemmeno gli accompagnatori: Aldo ed Andrea B.
Ancora qualche chiacchiera sulla corsa e poi dentro alle gabbie e pronti per partire. Il mio obiettivo erano le 3 ore e 30 minuti.
Come un calcolatore, avevo previsto di fare i primi 5 km leggermente più lento, per vedere come giravano le gambe e poi decidere se provarci oppure se prenderla un po’ più lentamente.
Dopo pochi chilometri, la sensazione era molto buona, le gambe giravano bene, l’abbigliamento perfetto (non troppo pesante ma nemmeno troppo leggero), ok la decisione è presa, ci provo. Lo sguardo andava sempre ai compagni con la maglia arancione, li vedevo quasi tutti li davanti a me tranne Francesco B. e Flavio che partivano dalla gabbia dietro. Erano davanti e avrei voluto prenderli per fare un po’ di strada assieme. Ma questa non era la strategia giusta. La mia strategia era di tenere un ritmo il più costante possibile.
10-15-20 i chilometri passavano veloci ero arrivato già a metà gara e le forze le sentivo ancora con me.
Ero quasi vicino al 30° km, mi venne in mente il mitico muro del trentesimo chilometro. Ma forse oggi quel muro non sarebbe arrivato, la sensazione era proprio buona, non mi sentivo particolarmente affaticato. Contavo i chilometri ad ogni passaggio di tabella verificavo il tempo e mentalmente calcolavo il ritmo da tenere per raggiungere l’obiettivo. Al 39° chilometro ero in ritardo di un minuto e qui ho capito che non ce l’avrei più fatta. Gli ultimi chilometri li ho un po’ sofferti, le gambe erano sempre più pesanti, la benzina era finita ma con l’ultimo sforzo ho cercato di non rallentare troppo. Prima di entrare a Treviso ecco Aldo che fa le foto e ci incita, grazie Aldo.
40° ultimo ristoro, poi dentro a Treviso, sali scendi, pavé per spezzare le caviglie, curve ripetute a destra e a sinistra e poi l’ultima curva a sinistra e rettilineo finale.
Ecco lo striscione è in fondo, Marco, Cristian e Paolo a metà rettilineo che incitano, grazie amici è sempre un piacere trovare gente che ti conosce, gli do il 5 e via a tagliare il traguardo in 3h 33’ e 5”.
L’obiettivo non l’ho raggiunto per soli 3 minuti e spiccioli, ma sono CONTENTISSIMO, finalmente una maratona corsa come dico io. Nessun rimpianto ho dato tutto quello che avevo e per l’obiettivo delle 3:30 ……… appuntamento alla prossima.
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