Santa Maria di Campagna e il gusto ci guadagna! Ci vorrebbe una cisterna del celebrato caffè di montagna per scaldare le membra dei temerari, arancioni e non, che in una domenica mattina soleggiata, hanno invaso le strade del piccolo centro tra Cessalto e San Donà di Piave.
Astutamente, gli organizzatori, accanto alle canoniche distanze (circa 6, circa 10, e circa 21 km), propongono un tragitto di 33 km che casca a fagiuolo per gli aspiranti finisher della Treviso Marathon 2015.
Io e il buon Max arriviamo in loco poco prima delle 8.00 in tempo per sbrigare l'iscrizione e bere un caffè, che pur non essendo di montagna, infonde ugualmente apprezzato tepore.
Logistica ben organizzata e punto di partenza/arrivo vicino alla chiesa.
Non rimane molto tempo per un riscaldamento come si deve; giusto allunghi di rito e allineamento al via.
Personalmente, passando un periodo di continui risentimenti muscolari, correndo male e senza obiettivi, decido di godermi la splendida giornata invernale di sole pieno, cimentandomi sui 22 km, col freno a mano tirato.
Le lunghe distanze prevedono il via alle 8.30. Le "meno" lunghe distanze alle 9.00.
Un rapido saluto ai tanti scarsoni presenti, almeno a quelli che hanno deciso di partire all'orario prestabilito ed è tempo d’andare.
Partenza alla buona. Mio malgrado, sono in prima fila. Eccezion fatta per un paio di ragazzi che conosco, potrei giocarmela con gli altri ma controllo i bollenti spiriti per non andare incontro all'autodistruzione.
Lascio che mi superino senza patemi e metto un pilota automatico che mi permetta di arrivare in fondo senza soffrire troppo.
Corro come Pinocchio, penosamente, a ridosso dei 4'/km. Troppa grazia (..al caz?o!)! Anche volendo non riuscirei meccanicamente ad accelerare. Ne avrei ma non posso, ecco. Della serie: "ho tutto chiaro in testa ma non riesco a dirlo!".
Lungo il percorso, fin dai primi km, sorpassi continui ai danni di podisti e camminatori che hanno pensato di avvantaggiarsi sulla tabella di marcia, partendo prima del via ufficiale.
Al decimo km, affronto il primo di tre cavalcavia e scendendo, poi, sulla destra, lambisco un cimitero dal cui cancello fuoriesce (non scherzo!) un buontempone vestito come nella foto di questo link. Immaginatevelo con un punto vita di dieci taglie più largo ed il quadretto è completo.
Non sto forzando e, quindi, non può essere un'allucinazione!
Procedo oltre, tra il decimo ed il tredicesimo km, qualche curva e qualche passaggio particolare ravviva il percorso.
Sto correndo da solo dall'inizio e non faccio altro che superare chi è partito prima. Chi mi precede è troppo lontano e corre più o meno al mio ritmo mentre da dietro non vedo nessuno avvicinarsi.
Sto straordinariamente bene, non sento la fatica e quasi quasi mi pento di non aver provato i 33 km. Col senno di poi ho fatto bene a chiudere i 22 km (in realtà 23): avrei chiuso anche i 33 km senza cedere troppo ma non mi sarei più alzato dal divano per una settimana.
Dal 18mo al 20mo altre curve e nuove “tortuosità” ad allietare la corsa: il ritmo si fa, se possibile, più veloce.
Km 22: tratto in sterrato molto suggestivo.
Stando al volantino della gara, dovrei essere arrivato ma non è così.
Poco male, eccomi su un lungo rettilineo di una ciclopedonale che riporta all'area di partenza/arrivo; vicino al campanile della chiesa incrocio di nuovo l'infausta presenza acconciata da scheletro.
Altri 300 mt, ultima curva a sinistra ed arrivo. Chiudo i 23.10 km in 1h33'45".
Traendo le fila: logistica ok, scorrevolezza e segnatura percorso ok, ristori ok (anche se il sottoscritto non ne profitta quasi mai), bella atmosfera amicale, compagnia al top.
Astutamente, gli organizzatori, accanto alle canoniche distanze (circa 6, circa 10, e circa 21 km), propongono un tragitto di 33 km che casca a fagiuolo per gli aspiranti finisher della Treviso Marathon 2015.
Io e il buon Max arriviamo in loco poco prima delle 8.00 in tempo per sbrigare l'iscrizione e bere un caffè, che pur non essendo di montagna, infonde ugualmente apprezzato tepore.
Logistica ben organizzata e punto di partenza/arrivo vicino alla chiesa.
Non rimane molto tempo per un riscaldamento come si deve; giusto allunghi di rito e allineamento al via.
Personalmente, passando un periodo di continui risentimenti muscolari, correndo male e senza obiettivi, decido di godermi la splendida giornata invernale di sole pieno, cimentandomi sui 22 km, col freno a mano tirato.
Le lunghe distanze prevedono il via alle 8.30. Le "meno" lunghe distanze alle 9.00.
Un rapido saluto ai tanti scarsoni presenti, almeno a quelli che hanno deciso di partire all'orario prestabilito ed è tempo d’andare.
Partenza alla buona. Mio malgrado, sono in prima fila. Eccezion fatta per un paio di ragazzi che conosco, potrei giocarmela con gli altri ma controllo i bollenti spiriti per non andare incontro all'autodistruzione.
Lascio che mi superino senza patemi e metto un pilota automatico che mi permetta di arrivare in fondo senza soffrire troppo.
Corro come Pinocchio, penosamente, a ridosso dei 4'/km. Troppa grazia (..al caz?o!)! Anche volendo non riuscirei meccanicamente ad accelerare. Ne avrei ma non posso, ecco. Della serie: "ho tutto chiaro in testa ma non riesco a dirlo!".
Lungo il percorso, fin dai primi km, sorpassi continui ai danni di podisti e camminatori che hanno pensato di avvantaggiarsi sulla tabella di marcia, partendo prima del via ufficiale.
Al decimo km, affronto il primo di tre cavalcavia e scendendo, poi, sulla destra, lambisco un cimitero dal cui cancello fuoriesce (non scherzo!) un buontempone vestito come nella foto di questo link. Immaginatevelo con un punto vita di dieci taglie più largo ed il quadretto è completo.
Non sto forzando e, quindi, non può essere un'allucinazione!
Procedo oltre, tra il decimo ed il tredicesimo km, qualche curva e qualche passaggio particolare ravviva il percorso.
Sto correndo da solo dall'inizio e non faccio altro che superare chi è partito prima. Chi mi precede è troppo lontano e corre più o meno al mio ritmo mentre da dietro non vedo nessuno avvicinarsi.
Sto straordinariamente bene, non sento la fatica e quasi quasi mi pento di non aver provato i 33 km. Col senno di poi ho fatto bene a chiudere i 22 km (in realtà 23): avrei chiuso anche i 33 km senza cedere troppo ma non mi sarei più alzato dal divano per una settimana.
Dal 18mo al 20mo altre curve e nuove “tortuosità” ad allietare la corsa: il ritmo si fa, se possibile, più veloce.
Km 22: tratto in sterrato molto suggestivo.
Stando al volantino della gara, dovrei essere arrivato ma non è così.
Poco male, eccomi su un lungo rettilineo di una ciclopedonale che riporta all'area di partenza/arrivo; vicino al campanile della chiesa incrocio di nuovo l'infausta presenza acconciata da scheletro.
Altri 300 mt, ultima curva a sinistra ed arrivo. Chiudo i 23.10 km in 1h33'45".
Traendo le fila: logistica ok, scorrevolezza e segnatura percorso ok, ristori ok (anche se il sottoscritto non ne profitta quasi mai), bella atmosfera amicale, compagnia al top.
Unico neo, che funesta, peraltro, le non competitive in zona e non ascrivibile a responsabilità degli organizzatori: la rivendita dei cartellini.
Non comprate cartellini distribuiti da persone che non occupino il tavolino delle segreterie - iscrizioni.
Queste persone commettono un reato.
Non comprate cartellini distribuiti da persone che non occupino il tavolino delle segreterie - iscrizioni.
Queste persone commettono un reato.
Soddisfatto della giornata, attendo Max e gli altri scarsoni per il classico terzo tempo a base di chiacchiere, intese come ciance e non crostoli, purtroppo!
A casa, il tempo di cambiarmi, inforco la bici e via in solitaria per 40 km in agilità.
Terminato il giretto di cui sopra, la giornata sportiva può dirsi chiusa con viva e vibrante soddisfazione: Napolitano lotta assieme a noi!
A casa, il tempo di cambiarmi, inforco la bici e via in solitaria per 40 km in agilità.
Terminato il giretto di cui sopra, la giornata sportiva può dirsi chiusa con viva e vibrante soddisfazione: Napolitano lotta assieme a noi!
Fabrizio
La Treviso Marathon incombe...e anche se la userò come lungo di allenamento per la Unesco Cities Marathon, devo comunque prepararmi per affrontarla nel modo corretto. Mi serve quindi un over 30 km fatto bene, di conseguenza la gara di Santa Maria di Campagna capita a proposito.
Mi alzo con difficoltà, sono proprio tentato di fregarmene e di tornare a letto. Fa freddo, 33 km sono tanti, chi me lo fa fare???? Semplicemente la passione per la corsa e la voglia di raggiungere i miei obiettivi!
Un po' in ritardo rispetto alla tabella di marcia, parto verso Santa Maria, arrivo per le 8.10, mi cambio e vado subito alle iscrizioni. Saluto un po' di maglie arancioni, anche oggi siamo veramente un bel gruppo!! Grandi Oll Scars (no, non sono di parte :-) ). Ore 8.30 si parte e comincio con calma, rivedrò il traguardo, situato in parte alla chiesa, fra 3 ore scarse.
I primi km li corro con Max, diciamo una prima fase di riscaldamento: nonostante il chilometraggio sia diverso, io 33 km e lui 22, la tipologia di allenamento è simile, in quanto il ritmo col passare dei km è frazionato, nel senso che si alternano fasi lente a fasi più veloci. Dopo circa 3 km, Max mi saluta e accelera; io proseguo con il mio passo attorno ai 5'15". Ad un certo punto mi si affianca una ragazza, sprovvista di Garmin o simili, che mi chiede a quale passo io stia andando e si aggrega a me. Parliamo delle nostre avventure di corsa, mi fa sorridere quando mi parla dei suoi "7 chili di troppo, dovuti al non saper dire di no alla cioccolata fondente", mi dice che anche lei parteciperà alla Treviso Marathon con l'unico obiettivo di finirla, possibilmente nelle 4 ore.
Arrivato al decimo km, devo accelerare per i 5 km successivi e la mia compagna di viaggio mi lascia. Vedo davanti una maglia arancione e passo passo la raggiungo, era Moreno impegnato sul percorso da 21 km. Quattro chiacchiere al volo e poi proseguo. Va tutto abbastanza bene e sto rispettando i ritmi previsti. I 5 km passano in fretta e poi rallento per i successivi 5. I segnali chilometrici presenti sul percorso non combaciano molto con le rilevazioni del mio Garmin, quindi comincio a pensare che i km complessivi siano inferiori ai 33 previsti.
Al ventesimo km la fase calda dell'allenamento: un piccolo fartlek che prevede 500 metri veloci e 500 metri di recupero, da ripetersi 5 volte, quindi fino al venticinquesimo km. E' particolare la sensazione, nei 500 metri veloci, degli occhi di quelli che stai sorpassando puntati addosso, che si chiedono dove cavolo tu stia andando a quel ritmo...e poi poco più avanti ti vedono rallentare :-)
Finito il fartlek, altri 5 km più lenti, che passano senza fastidi. La giornata è veramente bella ed è un piacere correre! Dopo il trentesimo scatta l'ultimo step impegnativo, ovvero accelero di nuovo per un paio di km. Ma ormai il traguardo è a portata e la sensazione che i km siano meno di 33 diventa sempre più reale. Dopo i 2 km veloci, mi spetterebbe l'ultimo km rallentando, ma decido invece di accelerare un po' e chiudo gli ultimi 300 metri di gara sotto i 4'40". Come volevasi dimostrare, chilometri totati percorsi 32,29.
Voto positivo per questa corsa, che per un motivo o per l'altro, mi ha visto quest'anno al via per la prima volta: percorso ben segnalato con nessun rischio di errore, presenza di persone dell'organizzazione nei punti critici, ristori ok.
Ribadisco quanto sostenuto da Fabrizio:
Mi alzo con difficoltà, sono proprio tentato di fregarmene e di tornare a letto. Fa freddo, 33 km sono tanti, chi me lo fa fare???? Semplicemente la passione per la corsa e la voglia di raggiungere i miei obiettivi!
Un po' in ritardo rispetto alla tabella di marcia, parto verso Santa Maria, arrivo per le 8.10, mi cambio e vado subito alle iscrizioni. Saluto un po' di maglie arancioni, anche oggi siamo veramente un bel gruppo!! Grandi Oll Scars (no, non sono di parte :-) ). Ore 8.30 si parte e comincio con calma, rivedrò il traguardo, situato in parte alla chiesa, fra 3 ore scarse.
I primi km li corro con Max, diciamo una prima fase di riscaldamento: nonostante il chilometraggio sia diverso, io 33 km e lui 22, la tipologia di allenamento è simile, in quanto il ritmo col passare dei km è frazionato, nel senso che si alternano fasi lente a fasi più veloci. Dopo circa 3 km, Max mi saluta e accelera; io proseguo con il mio passo attorno ai 5'15". Ad un certo punto mi si affianca una ragazza, sprovvista di Garmin o simili, che mi chiede a quale passo io stia andando e si aggrega a me. Parliamo delle nostre avventure di corsa, mi fa sorridere quando mi parla dei suoi "7 chili di troppo, dovuti al non saper dire di no alla cioccolata fondente", mi dice che anche lei parteciperà alla Treviso Marathon con l'unico obiettivo di finirla, possibilmente nelle 4 ore.
Arrivato al decimo km, devo accelerare per i 5 km successivi e la mia compagna di viaggio mi lascia. Vedo davanti una maglia arancione e passo passo la raggiungo, era Moreno impegnato sul percorso da 21 km. Quattro chiacchiere al volo e poi proseguo. Va tutto abbastanza bene e sto rispettando i ritmi previsti. I 5 km passano in fretta e poi rallento per i successivi 5. I segnali chilometrici presenti sul percorso non combaciano molto con le rilevazioni del mio Garmin, quindi comincio a pensare che i km complessivi siano inferiori ai 33 previsti.
Al ventesimo km la fase calda dell'allenamento: un piccolo fartlek che prevede 500 metri veloci e 500 metri di recupero, da ripetersi 5 volte, quindi fino al venticinquesimo km. E' particolare la sensazione, nei 500 metri veloci, degli occhi di quelli che stai sorpassando puntati addosso, che si chiedono dove cavolo tu stia andando a quel ritmo...e poi poco più avanti ti vedono rallentare :-)
Finito il fartlek, altri 5 km più lenti, che passano senza fastidi. La giornata è veramente bella ed è un piacere correre! Dopo il trentesimo scatta l'ultimo step impegnativo, ovvero accelero di nuovo per un paio di km. Ma ormai il traguardo è a portata e la sensazione che i km siano meno di 33 diventa sempre più reale. Dopo i 2 km veloci, mi spetterebbe l'ultimo km rallentando, ma decido invece di accelerare un po' e chiudo gli ultimi 300 metri di gara sotto i 4'40". Come volevasi dimostrare, chilometri totati percorsi 32,29.
Voto positivo per questa corsa, che per un motivo o per l'altro, mi ha visto quest'anno al via per la prima volta: percorso ben segnalato con nessun rischio di errore, presenza di persone dell'organizzazione nei punti critici, ristori ok.
Ribadisco quanto sostenuto da Fabrizio:
Non comprate cartellini distribuiti da persone che non occupino il tavolino delle segreterie - iscrizioni.
Cristian
Qualche foto della partenza, da Paolo.
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