giovedì 30 aprile 2015

Ancora news sul week end scorso….

Ci arrivano nuove news dal week end scorso. Un altro nostro atleta ha fatto “doppietta” di gare, tra Lio Piccolo ed il Venice Running Day. Attilio Moregola si racconta così.

Nel weekend scorso ho fatto il pieno di eventi sportivi.
Sabato con la famiglia ho partecipato alla 1a Lagoon Run , nella zona di Lio Piccolo a Cavallino.
Molto bella la corsa dal punto di vista del panorama con degli scorci di laguna veramente suggestivi, qualche piccola pecca organizzativa (ma si sa che la prima edizione può sempre presentare incognite).
Eravamo un gruppetto di Scars e Fan Scars (nel senso di tifoso degli OllScars) .
Ho camminato e corricchiato con mio figlio lungo gli 11km del percorso. Arrivati al traguardo abbiamo trovato la FanScars Roberta ( mia moglie) che ci attendeva... questa volta ha corso lei.
Domenica assieme ad altri 5 "Scarsi" ho corso nell' Alì Venice Running day.
Manifestazione molto molto bella, dove si respirava l'aria dei grandi eventi pur in edizione più casual.
Ad occhio direi potrebbero esserci state attorno alle 2500-3000 persone, un bel vedere.
Il percorso si snodava fra il parco San Giuliano, il parco dell'Osellino di Mestre (non ne conoscevo l'esistenza), il forte Marghera ed un sentiero lungo la laguna fino a Campalto e ritorno.
In molte circostanze ci sono stati dei simpatici incroci fra i runners, chi da una parte della strada  chi dall'altra, oppure chi sopra e chi sotto il ponte, di qua e di là del canale, dando proprio l'idea di un lungo serpentone colorato.
E' stata la prima corsa in cui il caldo si è fatto sentire, in certi tratti l'ho sofferto in maniera particolare cercando un po' di fresco nelle zone d'ombra. Per fortuna il ristoro all'arrivo era ottimo ed abbondante, molto comodo poi poter fare la doccia direttamente negli spogliatoi del campo da calcio adiacente al parco.
Ho chiuso i 18km in 1:24:04 dietro, ovviamente, gli Ostanello Express. Un bravo a Cristiano per il secondo posto assoluto :-)

Fabrizio

Alberto

Marilena ed Enrico

Attilio con la famiglia

lunedì 27 aprile 2015

Due Rocche, Lio Piccolo, Numana, Venice Running Day

Sabato e domenica ricchi di impegni sportivi per i nostri podisti “arancioni”!
Comincia Fabrizio, sabato, in quel di Lio Piccolo, impegnato nella “Lagoon Run”.

Nella bellezza, la disfatta!
Questo, in quattro parole, il senso della mia partecipazione alla prima edizione della “Lagoon Run” in quel di Lio Piccolo.
La bellezza è quella mozzafiato della laguna: a destra e sinistra della strada di percorrenza, piccoli lembi di terra sospesi poco sopra l’acqua ferma, sulla cui superficie, la luce del sole, in una giornata senza nubi, regala dei riflessi unici, quasi magici.
Scenario di colori mirabili e particolari, con le sfumature di rosso e marrone di certe specie vegetali a rendere il transito nell’area un’esperienza da provare.
Correndo la “Lagoon run” ho vissuto una vera e propria sinestesia, una contaminazione dei sensi.
Beh, chiederete, in tutto ciò, la disfatta? La disfatta è legata alla mia prestazione podistica assolutamente pietosa.
Partito con l’intenzione di testarmi su determinati ritmi, mi sono ritrovato ben presto a fare i conti con gambe svuotate, corsa pinocchiesca, incapacità di rilanciare, sensazione di spossatezza e vento contrario: unico elemento naturale negativo. Un forte vento contrario, frontale e laterale per quasi la totalità del percorso, impossibile da gestire in gruppo, dato che di gruppi, dove io stazionavo, non se ne sono formati.
Facendo i conti con impegni lavorativi pressanti, nelle due ultime settimane, non sono riuscito a curare bene il recupero ed il risultato è stato una corsa in affanno, in costante difficoltà, ad un passo pessimo.
Peccato! Fino al secondo km, mi guardo attorno estasiato ed il ritmo non è male; dal terzo al quinto km un’agonia, dal sesto al decimo ho controllato, puntando il buon Giovanni di Amatori Chirignago, che so voler chiudere attorno a 3’55”/km, un ritmo comunque più alto di 7/8”/km rispetto a quanto stabilito alla partenza.
Nel finale allungo timidamente, precedendo il buon Giovanni e tagliando il traguardo in 42’21”, dopo aver percorso 10,7 km, in undicesima posizione, portando a casa una bottiglia di vino da regalare ai suoceri.
Del percorso ho già scritto, ristoro finale ottimo, parcheggi custoditi, bella gente! Forse le uniche, perdonabilissime, pecche sono state: la partenza ritardata di cinque/dieci minuti con i runners già allineati al nastro e l’unico ristoro posizionato all’ottavo km anziché al quarto km (cioè poco prima della sezione sterrata dove risultava impossibile allestirlo).
Corsa da segnare in agenda e vivamente consigliata!

Di altra caratura la “Due Rocche”, abbinata poi alla mezza di Numana, che solo il nostro “Forrest Gump” Ermete poteva fare!

Weekend full immersion. Corse a manetta. Sabato 25 corsa a Cornuda di 21 km con dislivello positivo di…boh? Bella corsa in montagna, molto partecipata e organizzata bene. Peccato che sul sentiero, nel finale, tutte le distanze convergevano assieme dando origine a un ingorgo. Sempre emozionante correre vicino alle trincee. Divertente la partenza con ritardo di 5 minuti per aspettare che passasse un treno. Non sono ancora riuscito a capire il mio tempo finale. Domenica 26, potevo riposarmi? Ma certo che no. Ero lì, bello pronto e col pettorale appiccicato alla maglia degli Oll Scars, in quel di Numana, per affrontare la 21 km organizzata da Conero running. Tanta gente. Corsa molto sentita e con corridori tosti (ha vinto il  keniano Julius Rono in 1h06’13” … “sa morti”). Organizzata bene, con perfino (questo dobbiamo impararlo) un punto di raccolta e controllo a vista delle borse e oggetti di valore che non andavano lasciati in auto. Ristori regolari, ma con sola acqua. Partenza dal porto e poi via, di volata verso sud, sul lungomare, in direzione di Porto Recanati, giro di boa e ritorno. Ambiente tipo Cavallino, ma con le palme al posto dei pini e la collina del Conero alle spalle di Numana. Sono riuscito a chiudere in 1h54’ con le gambine che cominciavano a farmi male. Un errore organizzativo c’è stato nella consegna dei pacchi gara a fine corsa: si è creata una coda di mezz’ora. Non tutto può essere perfetto.

Ermete a Numana

Domenica invece il calendario sociale prevedeva il Venice Running Day, al parco San Giuliano. Diversi dei nostri vi hanno partecipato, ma una menzione particolare va a Cristiano Ostanello che, oltre ad essere sempre più primo nella classifica “Oll Scars”, si prende il lusso di arrivare secondo assoluto nella non competitiva di 18 km! Grande Cristiano!!

Tanti percorsi per una fantastica giornata dedicata al running.
Oggi assieme ad altri cinque compagni di squadra abbiamo calpestato alcuni luoghi caratteristici di Mestre correndo la "Panoramica" gara non competitiva di 18K con partenza e arrivo a Parco San Giuliano, passando per il bosco dell'Osellino, entrando nello scenografico Forte Marghera con un passaggio lungo la laguna.
Splendida giornata di sole (per fortuna prevedevano brutto!!) e, suddivisa nelle varie competizioni, molta gente presente, credo almeno 3000 persone.
Cosa dire, tutto bene organizzato, con pasta party finale preparato dai Vigili del Fuoco.
La mia corsa è  stata per ordine di arrivo molto al di sopra delle mie aspettative con un secondo posto che mi ha dato gioia (molta).

Oll Scars al Venice Running Day

Impossibile non citare Stefano Salmasi, che per cronaca ci fa sapere:

Manco io nella fotografia!!!!
Perché:

- Arrivato in Ritardo
- Partito in Ritardo
- Arrivato ultimo degli Oll Scars

In ogni caso mi sono divertito…

giovedì 23 aprile 2015

2 Mulini, Maratona di Padova, Padova Challenge e...ASLA

Domenica dedicata alla classica Corsa dei 2 Mulini a Sant'Angelo di Treviso. 11 km scarsi da correre tutti d'un fiato, presenti 8 maglie arancioni.

Spazio anche a competitive, come la maratona di Padova, dove il nostro "Forrest Gump" Ermete sta sotto le 3h40' e Stefano Cotali poco sopra e 3h35'! Bravissimi!!! Vediamo cosa ci racconta Ermete.

Padova, maratona di San Antonio. Bella giornata e bellissima corsa. Stefano ed io ci siamo preparati con calma e, per fortuna, Stefano mi ha prestato i pantaloncini corti da corsa perché li avevo lasciati a casa. Comunque ci siamo persi di vista subito fin dalla partenza: Stefano puntava ai Pacer delle 3h30' e io puntavo ...ad arrivare alla fine, in un modo o nell'altro. Aria fastidiosa nei primi 10 km e la caviglia che mi dava fastidio, ma non avevo intenzione di mollare. Ho superato i Pacer delle 3h45' e ho iniziato a seguire, inutilmente, i palloncini delle 3h30'. Vabbé, sapevo che non li avrei presi, ma ho continuato a crederci. Incredibilmente, sulla parte finale, anziché rallentare come al solito, ho, invece, tenuto la velocità ed anzi, mi sembrava di aumentare. Tutti i miei calcoli mentali (non uso Gps) mi dicevano che avevo guadagnato 4 o 5 minuti dai Pace delle 3h45', ed in effetti, la volata finale sugli ultimi chilometri (con unica tappa per fotografare il km 41), mi ha portato sotto il gonfiabile mentre il cronometro segnava 3h39' (R. T. 3h38'). Grandissima soddisfazione e felicità assurda per la bella corsa. Ero felicissimo di non avere rallentato sul finale. Chi lo sa? Se ci avessi creduto fin dall'inizio avrei potuto fare il mio personale? Va bene così. Alla fine sono contento di avere passato una bella giornata. Non siamo riusciti a vedere gli altri Oll Scars a parte Freccia Rosso che era in uno stand. Ritorno avventuroso in autostrada: da Dolo a Mira circa un'ora con Stefano che si sentiva male per gli sforzi della corsa (ha chiuso sulle 3h36' credo). Si, vabbé, un'ora per il traffico e non perché Stefano stava male. Adesso mi ricordo, Stefano mi ha prestato anche gli aghi per fermare il pettorale, e poi basta, mi sembra. Corsa organizzata bene ma molto trafficata di corridori quando le due lunghezze (42 e 21) s'incontrano in direzione di Padova. Tanta confusione in prato della Valle all'arrivo. Bus navetta per il ritorno molto affollati, con Stefano moribondo steso in corridoio. Avanzo una birra da Aldo perché gli ho dato la soffiata di evitare l'autostrada al ritorno.

A Padova poi c'era una 10 km Challenge, alla quale ha partecipato il nostro Freccia Rosso, che ce la racconta così.

Domenica 19 aprile, da uomo immagine quale sono diventato per ragioni extrasportive, mi ritrovo allineato al via di questa prima 10 km challenge in Prato della Valle: al mio fianco Pertile, Gariboldi ed altri nazionali delle forza armate. Siccome il ritorno ad allenamenti mirati risale ad appena sei giorni addietro, decido di lasciarli andare subito. Solo per prudenza li faccio procedere avanti! Solo per prudenza ... ... 
Dopo alzabandiera e inno nazionale, fuoco alle polveri e mi ritrovo già, all'altezza del secondo km, attorno alla decima posizione, su ritmi che ignoro perché i cartelli del chilometraggio sono posizionati male ed il garmin è settato in maniera da visualizzare esclusivamente la distanza percorsa.
Il percorso si snoda nella prima metà lungo l'argine del Bacchiglione, luogo abituale di ritrovo dei podisti padovani per i loro allenamenti: drittoni esposti oggi ad un fastidioso vento contrario. Tuttavia, esattamente a metà gara, ci si gira su sé stessi, addentrandosi in un dedalo di vie e viette, col vento a favore: peccato non avere le gambe per sfruttare le condizioni ambientali e le tortuosità del percorso con continui rilanci a me congeniali! 
Mi attesto in quindicesima posizione, superato al settimo km da Eleonora Berlanda, già pluricampionessa italiana su 800 e 1500 mt, con la quale scambio quattro ciance e che mi precederà al traguardo di una manciata di secondi: per lei si è trattato del lungo settimanale!
Dopo dieci minuti di corsa solitaria, sbuco in Prato della Valle e, senza sprintare, per il disaccordo totale del mio apparato muscolo - scheletrico chiudo 9,94 km in 38'02". Meglio del previsto ma c'è tanto da allenarsi per raggiungere la forma sperata.
Una volta arrivato, raccolgo i miei effetti personali, mi doccio e torno allo stand che mi impegnerà fino alle 18.00.
Note a margine: scenario di partenza e arrivo meraviglioso; percorso anonimo per un non padovano; ristori abbondanti; meteo favoloso malgrado il vento; decisione discutibilissima e tutt'altro che trasparente da parte degli organizzatori di stilare solamente un ordine d'arrivo cartaceo e non una classifica ufficiale mysdam, rilevando solo il tempo impiegato; contentezza estrema nell'avere occasione di salutare Ermete e Stefano (grandi risultati in maratona!) e Cristian, reduce dalla mezza con ASLA, in compagnia di Angela. 

Non da meno la mezza Maratona, sempre a Padova, che per i partecipanti "Oll Scars" ha un significato del tutto particolare. La corsa è in questo caso il palcoscenico per ASLA, per darle la visibilità che merita. Andrea, Davide, Aldo e Cristian hanno partecipato alla festa!

Non ci sono molte parole da dire, che servono a poco...il mio è solo un invito, rivolto a tutti, di provare, almeno per una volta, a partecipare. Per una volta sono arrivato senza fiato, non per la prestazione, ma per tutto il soffiare nel fischietto che avevo con me!! Siamo stati un "rumorosissimo gruppone verde" (101 persone casinare in maglia verde con il logo ASLA Onlus) capitanati da Antonella, Mauro, Giampaolo ed Eleonora, che sono onorato di aver accompagnato in questa avventura. Provate e capirete.

Davide, Cristian, Aldo e Andrea.

mercoledì 15 aprile 2015

Chi più ne ha…più ne metta!

La seconda domenica di aprile, dopo una Pasqua senza competizioni in calendario, offre una classica primaverile: la corsa della Città di Motta. Infatti il richiamo porta a Motta di Livenza più di 2000 persone, per correre sui percorsi di 11 o 19 km. Ben 22 i nostri portacolori!! Leggiamo i loro racconti.

Buondì Motta!
E’ sempre un piacere correre a 20 km da casa una gara perfettamente organizzata in una giornata dal meteo superlativo.
Per il sottoscritto, sveglia h 7.30 nel bel mezzo del sonno più profondo (per fortuna avevo avvisato Erika dell’appuntamento h 7.50 col gruppo dei triatleti alla rotonda del Cucumangi, altrimenti avrei tirato dritto a letto fino a mezzogiorno almeno).
Dunque mi ridesto, cerco di riprendermi, transitando dal bagno il più velocemente possibile per le formalità di rito, mi vesto, assemblo al volo uno zaino di indumenti di ricambio per correre gli 11 km a Motta, inforco la bici, esco di casa con un caffè in corpo e spingo a tutta per raggiungere il punto d’incontro prima che i caimani partano alla volta di Motta.
Ce la faccio e sono già esausto.
La mia mattinata sportiva prevede l’ultima divagazione sul tema prima di riprendere una programmazione d’allenamenti ragionata in ottica ritorno a ritmi accettabili su brevi distanze: combinato bici - running - bici.
In un amen raggiungiamo Motta, depositiamo bici e zainetti in un garage gentilmente messo a disposizione degli organizzatori e ci allineiamo al via: da parte mia nessuna velleità. Si corre liberamente senza guardare il crono: finalmente le contratture che da mesi mi condizionano, paiono dar tregua.
Allo start c’è appena il tempo per salutare gli Scars al via.
Si parte e fatico a districarmi nel traffico. Quasi al primo km, tra sorpassi e traiettorie azzardate, raggiungo Cristiano, con il quale, scambiando 4 gradevoli chiacchiere, percorro i successivi 3 km, fino al bivio dei percorsi. Naturalmente, 11 km per il sottoscritto e 19 km per lo stakanovista Cristiano, che si dimostra sempre più valente, finendo quinto assoluto (mannaggia, la prossima volta, compila il cartellino di giornata!!!!).
Resto da solo e cerco di gestire perché, d’improvviso, mi sento al gancio, tutto storto, con le gambe pesanti ed il fiato corto. Purtroppo la mancanza di allenamento mi condiziona.
Conosco bene il percorso ed all’altezza del decimo km, decido comunque di scuotermi un po’ ed accelerare prima dell’ingresso in pista: taglio i 10.84 km in 43’11”. Sono soddisfatto: di più non avrei potuto fare attualmente.
Note tecniche: percorso molto bello e perfettamente presidiato, ristori luculliani, meteo magicamente conciliante, bella atmosfera nel complesso.
Attendo l’arrivo dei soci di giornata, gli amici triatleti, per ripartire in direzione casa: il ritorno vola tra una battuta e l’altra e qualche bella tirata che scuote il gruppo.
Si risolve così una mattinata splendida, arricchita dalle informazioni che provengono anche dagli altri “campi di gara” di giornata in cui gli Oll Scars si sono viepiù fatti valere.
Oll Scars rules!
Fabrizio Rosso

Quest'oggi dopo la pausa pasquale il calendario podistico mi vedeva impegnato assieme ad altri venti Oll Scars alla 28^ Corsa Città di Motta.
Accompagnato da Romina, Alberto, Francesco e privo della compagnia fraterna, dopo tre caffè siamo all'iscrizione, fondamentale passaggio prima di ogni gara, in tasca il cartellino e via!
Alla partenza vengo affiancato con facilità da Fabrizio che mi accompagna fino al bivio dei due percorsi, io proseguo  per i 19k salutandolo e ringraziandolo per la compagnia nei primi 4k di gara.
Tengo lo stesso ritmo iniziale per tutta la durata spinto da un sole brillante e un clima ideale, le gambe girano bene e concludo questa domenicale al quinto posto assoluto.....venendo inderogabilmente e giustamente squalificato in quanto all'arrivo esibisco il cartellino non compilato.
Caspita, chi se lo sarebbe mai aspettato di arrivare così avanti!!!
Con un poco di rammarico ma soddisfatto per la prestazione odierna trovo i compagni di oggi per i complimenti e congratulazioni reciproche.
I 21 Oll Scars di oggi portano a casa un ottimo premio di squadra.
Alla fine penso al gruppo e al significato di esso e sono felice di esserci, di soffrire e di gioire assieme e come disse qualcuno《...siamo una squadra fortissimi fatta di gente fantastici...》ciao.
Cristiano Ostanello

Bella la corsa di Motta.
La corsa è uno sport individuale, nessuno ti può aiutare mentre corri.
O ne hai nelle gambe e nei polmoni oppure non vai.  Però è bello avere una "squadra di amici" attorno che ti incitano, ti stimolano e ti gratificano per i tuoi piccoli o grandi miglioramenti.
Credo che gli Ollscars siano una bella masnada di runners, con un bello spirito di squadra ed amicizia, ed un pizzico di sana rivalità sportiva.
Io che vengo da uno sport di squadra , ho scoperto che anche in uno sport individuale ci può essere Squadra.
Grazie a tutti gli Ollscars.
Ho fatto i 19km a Motta tempo 1h 29'. Bel percorso, buoni ristori intermedi ed il finale, sempre emozionante e particolare l'arrivo sulla pista dello stadio.
Buone corse.
Attilio Moregola

Non solo competizioni in calendario sociale, ma anche diverse competitive, in giro per la regione e non…
Partiamo dalla Maratonina dei Dogi, nei racconti di Massimo Giacometti e Salvatore Paladini.

Ore 6 sveglia. Uff che presto! Il morale è un po’ basso in quanto il piccolo di 6 mesi questa notte ha fatto festa svegliandomi a ripetizione. Comunque mi alzo e faccio colazione poi mi preparo e ricontrollo la borsa diverse volte visto che la lucidità non è di casa. Esco e... Cazz! Che nebbia! Non vedo praticamente ad oltre 10 metri! Ah bene!! Arrivare a Mira sarà un'impresa! Parto e fortunatamente c'è poco traffico e raggiungo velocemente Mira dove c'è Salvatore che mi aspetta visto che ha passato la notte in loco. Parcheggio e ci dirigiamo a piedi alla zona del deposito borse. La compagnia di Salvatore mi allieta l'umore e, arrivati sul posto, tra una chiacchiera e l'altra incominciamo a cambiarci. Consegniamo le borse e, dopo la pisciatina di rito comincia il riscaldamento. Il meteo comincia a migliorare anche se l'umidità è alle stelle e la corsa, nonostante la preparazione non sarà facile. Finiamo di riscaldarci dopo gli allunghi (d’obbligo nel tabelle del coach) e ci infiliamo nella folla a prendere posizione. Seguiamo i suggerimenti del coach Fabrizio che ha preparato entrambi a questa gara e ci posizioniamo più avanti possibile per evitare il "traffico" in partenza. Avanziamo sempre di più finché... non si può più procedere.. oh! Siamo a ridosso dei top runners!!! eh eh più avanti di così... Quindi il suggerimento è stato messo in pratica alla perfezione! Attendiamo la partenza ma questa viene ritardata di buoni 5 minuti. La "tattica" per la mia gara è 1 km veloce per poi posizionarsi a velocità di crociera sui 4'22/24 fino al 16°km per poi andare in progressione fino alla chiusura. Partenza!... Cazz subito primo intoppo..cazz@!"$%&.. il mio Garmin non parte... schiaccio ripetutamente start ma non sembra reagire... GRRR... provo a spegnerlo e riaccenderlo (ovviamente già in corsa) e sembra ridestarsi. Faccio partire lo start ma i primi 200mt abbondanti sono già andati.. il 1° km va liscio intorno ai 4'09” e poi comincio a rallentare per assestarmi.. La gamba gira bene e la respirazione anche quindi la corsa procede come previsto. Mi accorgo che sul Garmin ho impostato solo il passo medio e non quello istantaneo, quindi faccio fatica a capire il passo del momento fino allo scoccare di ogni km. Perciò vado a sensazione ma mi accorgo di fare un po’ di elastico e che sto tirando più del dovuto in alcuni tratti. Arriviamo al "giro di boa" di Strà e il fisico risponde ancora bene nonostante i "tira e molla". Arriviamo al 16° e come da programma dovrebbe cominciare la progressione.. Ci provo e ci riesco solo per i successivi 2km.. dopodiché pago i km spinti precedentemente, mollando sul finale. Il 20°km è il peggiore infatti calo a 4’30” ma dai manca poco e stringiamo i denti. A circa mezzo km dall’arrivo noto sulla destra un personaggio che torna indietro sul percorso incitando i runners.. Pettorale n° 1: Giorgio Calcaterra!! Allungo il braccio e ci scambiamo un 5, che mi sprona e mi dà la carica a stringere i denti e chiudere la mia corsa! Prima della gara Fabrizio aveva preventivato un tempo di 1h32’30”. Arrivando all’arco di arrivo butto l’occhio sul tabellone: 1h32’33”!! Il primo pensiero va ai poteri di chiaroveggenza del “mister”!! Alla fine il real time è di 1h32’19.. si è sbagliato veramente di un soffio!! Contentissimo della mia prestazione attendo con ansia Salvatore all’arrivo. Oggi è la sua giornata in quanto ritorna alle corse dopo un lungo periodo di stop. Arriva in volata in compagnia di sua figlia che lo attendeva trepidante e con un sorriso stampato sulla faccia! Ha fatto il su PB! Ci salutiamo, ci complimentiamo a vicenda ed entrambi ringraziamo di cuore Fabrizio che ci ha seguiti nel percorso di preparazione. Che altro dire.. fiero di essere Scars!
Massimo Giacometti

Ricominciare…
Sono passati oramai 1 anno e 6 mesi circa, da quando ho provato la mia massima soddisfazione sportiva personale, con l’arrivo alla mia Prima maratona. Poco dopo più di un mese invece, mi sono trovato a vivere il momento più brutto e triste della mia esistenza…
Le corsette che ogni tanto sono riuscito a fare in questo periodo, mi hanno aiutato un pochino, riuscivano a stancarmi fisicamente ma allo stesso tempo a star da solo e rivivere i miei ricordi ed emozionarmi, a volte a staccare dalla routine quotidiana e pian piano a ricominciare a pensare ad un futuro che non fosse solo più il giorno dopo…..
Lo scorso Natale, poi la svolta, decido di regalarmi un tapis roulant, certo non è la stessa cosa che correre all’aria aperta, ma per me in questo determinato momento era l’unico modo per riprendere a dar continuità ai miei allenamenti, la voglia di ricominciare unito al bisogno fisico e mentale di correre, insieme alle sensazioni che ho sopra descritto, mi hanno aiutato nei miei allenamenti sul tapis e soprattutto alla sveglia al mattino presto….finché appunto nel mio calendario una data: 12.04.2015  Maratonina dei Dogi.
Le settimane e gli allenamenti volano via velocemente e ricomincio a sentirmi bene fisicamente, sino a ieri.La mattina, prima delle sei ero già sveglio, nonostante fossi già a Mira, guardo alla finestra ed una nebbia fitta copriva i tetti delle case, ma non importava...
Prima delle otto, il ritrovo con Max (Giacometti), giungiamo al traguardo, consegna delle sacche via al riscaldamento, poco prima delle nove già in griglia, ed approfittando della mancanza delle gabbie, ci piazziamo a ridosso dei top runners. Complici 5 minuti di ritardo, diventano circa 20 i minuti di attesa, ma volano via in un istante, nella mia mente e sul mio corpo ricomincio a sentire quelle emozioni proprie della prima volta, faccio in tempo a dare il cinque a Max, a dare uno sguardo ed un bacio al cielo che arriva lo start. Tengo un passo allegro sino al 1 km, che mi permette di evitare un po’ di traffico, ed allo stesso tempo di assestarmi ad un bel passo, vado avanti a sensazioni, perché se pur consapevole di un’Ottima preparazione, curata nei minimi dettagli, dopo tanto tempo senza gare non so minimamente quanto posso valere. Le gambe girano bene, passo al 10° km attorno ai 51 minuti non riesco a crederci, sono tentato di aumentare il ritmo ma decido di non esagerare, rimandando il tutto a più avanti. La scelta si rivela giusta, difatti arrivo al 15° km ancora con delle energie, cosa che non mi era mai accaduto nelle mie poche e precedenti gare sulla stessa distanza, incomincio così ad aumentare l’andatura che mi porta finalmente e stremato alle porte di Mira.Imbocco il viale dal quale vedo in lontananza lo striscione d’arrivo, comunque nonostante la fatica realizzo nella mia mente quello che sta per accadere, anche perché l’ho  sognato tante volte durante i miei allenamenti. A pochi metri dall’arrivo, ritrovo mia figlia che mia aspetta e percorriamo insieme mano nella mano quanto manca per tagliare il traguardo sorridenti ed a braccia alzate. Nel mio immaginario sarebbe bastato questo per essere contento e soddisfatto ma arriva anche la ciliegina sulla torta, batto il mio primato personale sulla distanza: 1 ora 47’ e 59”.
Gli atleti dopo una vittoria o una grande impresa usano fare dediche e ringraziamenti, la mia non è niente di tutto questo, comunque voglio ringraziare tutti voi per l’affetto e la vicinanza, la dedica invece è tutta per la mia famiglia…..
Salvatore Paladini

Maratona dei Dogi Salvatore 2015 003

Maratona dei Dogi Salvatore 2015 005

Maratona dei Dogi Salvatore 2015 006

Maratona dei Dogi Salvatore 2015 008

Si passa poi fuori regione, Alberto Teso ha corso la Maratona di Milano.

Io domenica ho corso a Milano.
Clima estivo (23 gradi) e ottima organizzazione.
Non moltissimi i partecipanti (5000 i maratoneti oltre a 10.000 circa tra staffetta e bambini + famiglie per manifestazioni collegate) e scarso pubblico.
Si corre spesso su una corsia, mentre sull'altra ci sono colonne di auto col motore acceso: non il massimo...
Io ho corso bene fino al 30' (avevo una proiezione su TDS di arrivo a 3:28) poi un crampo al polpaccio dx mi ha rallentato notevolmente ed ho chiuso a 3h34’23”.
Contento, in ogni caso,
Adesso tiriamo fuori la bici da corsa...
Alberto Teso

Tornando in regione e alle non competitive, oltre mille persone presenti a San Pietro di Barbozza per la tradizionale “4 Pass”. Ci racconta qualcosa Andrea Bonato.

...proseguono le uscite nei trail...questa domenica ricca di corse importanti ho scelto san Pietro di Barbozza in Valdobbiadene...
Già dalle prime ore di avverte tanta euforia ‎non conoscendo il percorso opto per scarpe rigide da trail di montagna....Poi oltre alla canotta uso una maglia tecnica..sia mai che il percorso sia all'ombra....
2 errori madornali ...percorso collinare misto asfalto + sole dal primo ultimo km..insomma calvario!!..
‎Ristori eccezionali..pane salame formaggio prosecco in aggiunta su tutti i ristori fin dal primo....ultimo il top!!
18km circa in 1h45'
Ottima compagnia: Lino, Alessandro, Federica e il buon Luca.

SanPietro01

SanPietro02

SanPietro03

SanPietro04